XVI e XVII secolo


Mappa della Sicilia incisore Ioannem Ianbonium incisione del XVII secolo Formato cm. 76x57 (incisione cm. 50x40). Carta 100% cotone

La documentazione pervenuta successiva al medioevo inerente il periodo permette di fare un quadro più o meno chiaro circa l'urbanizzazione dell'area, dal 1500 in poi due piccoli sobborghi prendevano forma e si popolavano, quello di Curcuraci con accanto case sparse nei territori delle masse e quello di Faro Superiore. Purtroppo, le incursioni delle navi pirata e dei musulmani non cessarono neanche in quest'epoca, tanto che venne edificata una piccola torre, denominata "Torre di Azzarello", prossima alla chiesa della Madonna di Guardia, per avvistare le navi ostili e poter dare l'allarme immediatamente così da preparare la cittadinanza alla difesa.

Nella notte del 2 Febbraio 1554, 20 navi turche guidate dal corsaro Dragutto stavano sbarcando soldati nelle spiagge circostanti e furono appunto avvistate da Giandomenico Sieri, un contadino che in prossimità della Torre diede subito l'allarme.

Alla fine del XVI secolo Messina, come da sempre era un punto strategico di vitale importanza. Per i musulmani controllare lo stretto era uno degli interessi primari tanto che per tutto il periodo le flotte turche impedirono il libero transito di parecchie navi ed invasero la costa Calabra, in tutta l'area del reggino vi furono saccheggi, e molte delle chiese vennero profanate. Situazione differente troviamo in Sicilia, nell'area Peloritana, infatti la riviera era difesa da circa ottomila uomini al comando di Jacopo Del Pozzo e Fra D. Pietro Ansalone, a controllare lo stretto ed a supporto vi erano anche le milizie del casale di Curcuraci comandate da Onofrio Ismiraglies. La flotta turca capeggiata da Sinan Bissà dovette abbandonare lo stretto, vista l'impossibilità di invadere stabilmente il Messinese.

Nel 1621 Emanuele Filiberto di Savoia generale del mare per conto della Spagna viene nominato vicerè di Sicilia il 4 Dicembre. Emanuele Filiberdo era solito frequentare Messina e soprattutto le zone di Curcuraci per la pesca del pesce spada e la caccia. Ordinò la costruzione della chiesa della Madonna di Grotte così chiamata per la presenza di parecchie grotte in quella zona, alla cui posa della prima pietra partecipò tutto il senato messinese, ma morendo giovane l'opera restò incompleta e si sospesero i lavori. La costruzione della chiesa fu quindi ultimata sotto il governo del vicerè D. Francesco Mello di Braganza nel 1639. Il Vicerè passando per lo stretto vide i lavori e incuriosito si fermò per visitare il luogo, quindi egli stesso una volta al governo permise il completamento dell'opera. Prima della chiesa a quanto pare in precedenza sorggeva un tempio dedicato a Diana.

Il periodo si conclude con il terremoto del 1693 che rade al suolo molte costruzioni di Curcuraci (come del resto di tutta Messina), la chiesa di Guardia viene totalmente distrutta. A Curcuraci, come in tutta la città si pensa a come e cosa ricostruire.